Il regista Klaus Scheurich è l'autore di "L'estate dell'orso polare". Ha scelto questo tema per il suo documentario, perché non è mai stato girato un film sugli orsi polari in estate. Nel suo lavoro, la sopravvivenza di orso polare diventa una sorta di simbolo di speranza per il destino umano: gli orsi polari sono i sovrani della regione artica, si sono adattati alla vita su ghiaccio e neve, ma c'è un posto in cui sono abbandonati a terra per diversi mesi ogni estate.
Per girare il suo film è rimasto in Canada quasi cinque mesi. Ci sono stati alcuni problemi nel corso delle riprese. Tutte le location in cui ha girato insieme alla sua troupe erano luoghi molto, molto remoti. Anche il clima non ha contribuito, con la collonnina di mercurio che arrivava a raggiungere i meno 35 ° C. A volte era molto difficile per l'apparecchiatura e per la troupe portare avanti le riprese. Ma ci sono stati anche aspetti positivi e emozionanti: i luoghi remoti che diventavano magici grazie alla presenza di questi giganti bianchi.
Nel suo futuro ha intenzione di lavorare su un una serie in due parti sui grizzly in Alaska, un altro film in due parti sulle mucche, un film sull'irace in Sud Africa, una serie in due parti sull'Oman, un film sull'estate e l'autunno e, infine, un film sull'alce in Estonia.