Numeri da record, quello olimpico e mondiale, nell’incontro tra Sondrio Festival e Massimiliano Rosolino!
Il nuotatore fuoriclasse, showman d'eccezione, ha stregato con la sua travolgente simpatia la tensostruttura gremita della 27^ Mostra internazionale dei documentari sui parchi.
Sondrio dal 30 settembre al 6 ottobre.
"Nella vita bisogna cavalcare l'onda, provarci sempre. Bevendo un sorso d'acqua per smorzare l’eventuale tensione", messaggio importante, propositivo, condito da quel pizzico di humor cui ormai ci ha abituati il campione di nuoto napoletano Massimiliano Rosolino che, ieri, nella terza giornata di Sondrio festival, ha mandato in visibilio la tensostruttura. Oltre 600 persone, di tutte le età, riversatesi come un fiume in piena, sono accorse per vedere ed ascoltare lo statuario fuoriclasse olimpico e mondiale. Grande la soddisfazione espressa dal cuore dell'evento, il direttore Simona Nava, che ogni anno si spende per la buona riuscita dell'iniziativa, giunta ormai alla 27^ edizione. “Da bambini bisogna sognare – ha proseguito Rosolino, letteralmente inondato dalle domande di grandi e piccini – senza, però, avere fretta: ogni età ha il suo potenziale”. Tra gli argomenti toccati nella “Conversazione”, guidata dalla giornalista Sara Baldini, un unico filo conduttore, l'acqua, tema portante del Festival. "Ho fatto di questo elemento la mia fortuna e il mio ambiente naturale". Lui, le cui distanze percorse in acqua superano di gran lunga i km sulla terra ferma, ha sempre amato, profondamente, questo elemento. Sportivo, cresciuto, come ricorda, a mele carote, imprenditore, con il nuovo centro natatorio a Napoli e showman, perfettamente a proprio agio tra il pubblico, ha raccolto applausi e sorrisi, dispensando messaggi sull'importanza del rispetto delle proprie capacità e di una risorsa, l'acqua, da preservare in ogni sua forma. Se ne è accorto girando per il mondo con il reality “Pechino Express”, ma anche come testimonial Wwf, nella campagna di sensibilizzazione per il recupero delle coste italiane, “sforzo che deve essere quotidiano non stagionale”. Tutte riflessioni che si inseriscono perfettamente nelle logiche di Sondrio Festival, che fa della tutela dell’ambiente e dei suoi elementi la sua forza.
Come una vera e propria fabbrica di sorprese, la Mostra internazionale dei documentari sui parchi, continua a stupire i suoi appassionati, ravvivando il cuore del capoluogo valtellinese. A precedere di poco ore il campione di nuoto, oltre alla presentazione della proposta “green” della Camera di Commercio di Brescia (progetto con capofila la Cciaa di Sondrio), quella del libro “Vivere come se si fosse eterni”, di Luisa Mandrino, che rievoca la vita del valtellinese Alfonso Vinci (1915 - 1992), alpinista, esploratore, partigiano, geologo, scrittore e filosofo. Hanno partecipato la scrittrice, la figlia di Vinci, Ialina, l’alpinista e scrittore Popi Miotti, Fausta Messa, direttrice dell’Istituto sondriese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, e il documentarista e viaggiatore comasco Alessandro Omaggi, in procinto di partire per una missione nella foresta del Venezuela sulle tracce di Vinci. Nel corso della presentazione, che ha avuto come moderatore Nicola Falcinella, giornalista e presidente del Comitato scientifico di Sondrio Festival, è stato proiettato un estratto del suo film "Amico indio".
Il ricco “antipasto” di incontri ha preparato la platea alla portata principale della serata: i documentari. In pochi minuti i numerosissimi astanti sono stati trasportati fino alle riserve del Botswana, per osservare il particolare comportamento di uno dei più maestosi grandi felini del mondo: il leopardo, grazie ai racconti fatti di immagini di Dereck e Beverly Joubert. Per poi ritornare dolcemente in Europa, precisamente nei Carpazi orientali (Romania), ad osservare una realtà quotidiana semplice, delicata e da preservare, i prati da fieno, grazie all’affresco della regista Àgota Juhàsz che ha onorato il pubblico della sua presenza.
La giusta carica di segnali sulla salvaguardia di flora e fauna da tutto il mondo, prima di andare a letto, per poi svegliarsi pronti per una giornata altrettanto intensa. Oggi, alle 18, sarà la volta del Progetto Mi.ra.r.e. Miglioramento e rafforzamento della matrice ambientale a favore della rete ecologica in provincia di Sondrio, progetto teso ad incrementare la biodiversità, creando luoghi rifugio lungo l’asse del fondovalle valtellinese e a favorire la connettività trasversale Orobie-Retiche (finanziato da Fondazione Cariplo con partner: Provincia di Sondrio – ente capofila, Ersaf Lombardia, Comunità Montana Valtellina di Sondrio, Comune di Sondrio, Castione, Ardenno, Morbegno).
A seguire (18.15) il primo documentario fuori concorso “Guardiano di Stelle” di Pino Brambilla (Produzione: Audio Visual Studio), ambientato in Valle dei Ratti (Valchiavenna), con protagonista Oreste Forno, alpinista, fotografo, scrittore e cacciatore di emozioni che si definisce, appunto, “Guardiano di Stelle” e che sarà presente alla proiezione insieme al regista, Presidente della commissione cinematografica del Cai. Aprirà le “Conversazioni serali” un altro documentario “Storie di acqua” regia di Luca Pagliari per il Gruppo Sanpellegrino/Levissima. Un viaggio, da nord a sud Italia, alla scoperta di questo bene prezioso, attraverso le persone che si trovano quotidianamente a contatto esso, seguito dalla presentazione “green” della Camera di Commercio di Pavia.
A dominare la restante parte della serata torneranno le uniche, vere protagoniste: le proiezioni, intervallate da “Il diritto dell’acqua non ha confini” (Associazione Watinoma) e “Acqua in musica” a cura di Andrea Murada. Sul grande schermo i colori delle farfalle d’Europa, ambasciatori degli insetti, riprese dall’occhio attento di Yves Lanceau e Nathalie Truchet, l’altopiano calcareo, incontaminato e selvaggio del Supramonte, ripreso da Davide Melis e la riserva naturale di Gouritz Cluster in Sudafrica, sapientemente descritta dal regista Neil Curry.